Disturbo bipolare: Esordio, decorso, prognosi

Il Disturbo Bipolare tipicamente esordisce nella prima età adulta, tuttavia può comparire a qualsiasi età. Il primo episodio può essere (ipo)maniacale, depressivo o misto. La durata degli episodi è molto variabile tra le persone, ma abbastanza costante per ogni individuo.

Disturbo bipolare: Esordio, decorso, prognosi

Spesso il primo episodio di malattia è preceduto da una situazione ambientale stressante. A partire da questo momento il Disturbo Bipolare tende a rendersi sempre più indipendente dagli eventi ambientali e psicologici e i meccanismi biologici regolatori del tono dell’umore entrano in un’oscillazione permanente, che conduce la persona affetta da questo disturbo a perdere il punto di riferimento del suo tono dell’umore di base.

Senza trattamento farmacologico il decorso del Disturbo Bipolare peggiora naturalmente, in quanto un episodio si protrae da alcune settimane ad alcuni mesi e gli episodi stessi tendono a ciclizzarsi, ovvero a rendersi sempre più frequenti e vicini nel tempo. Al contrario, con la terapia farmacologica si ottiene un accorciamento della durata degli episodi ed una riduzione del numero degli stessi, con il conseguente aumento dei periodi di eutimia, ossia di umore stabile, in cui la persona non è soggetta ai sintomi della malattia, ma completamente libera di esprimersi secondo le proprie caratteristiche di personalità, non intaccate dal Disturbo Bipolare.

Dopo il primo episodio di malattia possono trascorrere anni senza che si presentino nuovi episodi (eutimia), ma bisogna tenere in considerazione che il Disturbo Bipolare è un disturbo ricorrente, ciò significa che rimane sempre la possibilità che si verifichino altri episodi in futuro.

Dopo ogni ricaduta la persona affetta diventa più vulnerabile nei confronti di nuove situazioni di scompenso, ossia quanto più alto è il numero di episodi, tanto più probabile sarà il rischio di sviluppare nuove ricadute; allo stesso tempo la possibilità d’insorgenza di un episodio è molto minore se la persona assume correttamente il trattamento farmacologico. Nel caso in cui l’episodio si manifesti nonostante l’assunzione della terapia, questo sarà molto meno grave, porterà minori conseguenze e avrà una durata più breve. Ciò condurrà naturalmente ad avere episodi sempre meno gravi ed in numero minore, mantenendo così il Disturbo Bipolare in una fase di compenso, ovvero in uno stato “silente”.

Tuttavia, affinché il trattamento farmacologico sia efficace è necessario sapere gestire il Disturbo Bipolare, rispettando uno stile di vita regolare (sonno, attività fisica), limitando al massimo i fattori di rischio (alcol, sostanze stupefacenti) e riconoscendo i campanelli di allarme di possibili nuove fasi di malattia, al fine di agire in modo tempestivo per contrastare le ricadute. Per fare ciò, si rivela necessario integrare il trattamento farmacologico con un intervento di natura psicologica evidence based, ossia che si è mostrato efficace nel panorama della letteratura scientifica.